"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

21 luglio 2014

Baghdad, dopo la messa un gruppo di musulmani porta la sua solidarietà ai cristiani

By Asia News
Thomas Tammo

Un gruppo di musulmani di Baghdad, uomini e donne, si è riunito ieri sera dopo la messa domenicale davanti alla chiesa caldea di San Giorgio per condannare gli attacchi alla comunità cristiana di Mosul portati avanti dallo Stato Islamico del Levante e dell'Iraq (Isis) e per portare la propria solidarietà e vicinanza alla comunità minacciata. Alcuni di loro si sono presentati davanti alla chiesa con un cartello dove c'era scritto: "Sono un cristiano iracheno"
I fedeli caldei che li hanno raggiunti dopo la messa hanno cantato insieme a loro l'inno nazionale; diversi hanno dichiarato: "La mia casa è aperta per il mio fratello cristiano".
Sua Beatitudine Louis Mar Sako, Patriarca di Baghdad, li ha voluti ringraziare: "Questo raduno porta speranza per un nuovo Iraq. Penso soprattutto ai giovani, che hanno il compito e il dovere di cambiare la situazione".
Secondo il leader caldeo "è una vergogna e un crimine cacciare persone innocenti dalle proprie case e confiscare le loro proprietà perché sono 'diversi', perché sono cristiani. Il mondo intero deve ribellarsi contro queste azioni abominevoli".
Noi cristiani, ha concluso, "amiamo i musulmani e li consideriamo fratelli; essi devono fare lo stesso. Siamo tutti uguali in dignità, tutti cittadini dello stesso Paese. Dobbiamo unirci per creare un nuovo Iraq. Grazie a tutti voi, c'è ancora una speranza". Prima di andare via, i cristiani hanno recitato il Padre Nostro e i musulmani la sura al Fatiha [la prima del Corano, che rappresenta il "sunto" del credo musulmano ndt].