"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

16 giugno 2014

Iraq: rientra governatore Niniveh, sua sede in villaggio cristiano


Dopo essere stato cacciato da Mosul, la citta' dell'Iraq settentrionale caduta la scorsa settimana nelle mani dei jihadisti dello Stato islamico, il governatore della provincia di Niniveh, di cui Mosul e' capoluogo, si e' insediato nel villaggio cristiano di Talkef, situato nei pressi della seconda citta' piu' grande dell'Iraq. E' quanto annuncia ad Aki-Adnkronos International Duraid Tobia, responsabile degli Affari delle Minoranze della provincia, secondo cui il governatore Athil al-Nujayfi ha ripreso a lavorare gia' ieri dalla localita' cristiana, mentre "il Consiglio provinciale lavora dal villaggio di Alqush, vicino alla provincia di Dahok", nel Kurdistan iracheno.
Tobia, che e' anche leader del partito assiro, precisa quindi che secondo "notizie provenienti da Baghdad il governo centrale ha inviato un esercito composto da migliaia di elementi tra militari regolari e civili sciiti che sono arrivati ora alle porte di Tikrit", nella provincia di Salah al-Din. Queste stesse forze "dovranno procedere verso la provincia di Niniveh allo scopo di liberarla".
La stessa fonte, ricordando che "ieri sera sono arrivate notizie riguardo la caduta del distretto di Telafar (70 chilometri a ovest di Mosul, ndr) nelle mani dei gruppi armati", parla di "difficolta' che ostacolano l'avanzata dell'esercito regolare a causa della vastita' dell'area interessata dalle operazioni militari, che includono a tutt'oggi le province di Niniveh, Salah al-Din e al-Ta'mim", ma anche "a causa del blocco totale di internet" che "rende difficoltose le comunicazioni".