"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

21 gennaio 2014

Mar Louis Raphael I Sako: unità, lotta al fanatismo ed alla violenza e rispetto delle diversità

By Baghdadhope*

Il 19 gennaio si è tenuto nella sala dedicata alla figura di Saladino nell'Hotel Meridien di Baghdad un incontro organizzato dal Centro Nazionale per l'Avvicinamento delle Religioni in occasione della Giornata Mondiale delle Religioni cui ha partecipato anche il Patriarca caldeo, Mar Louis Raphael I Sako.
All'incontro erano presenti rappresentanti della cultura, della politica e delle diverse confessioni religiose irachene. Mar Sako nel suo discorso fatto pervenire a Baghdadhope dal responsabile media del Patriarcato Caldeo, Padre Albert Hisham, ha affermato che:
"La religione è un rapporto spirituale e non materiale di cui si deve mantenere la purezza perché se assume forma materiale viene rovinata, e se si politicizza viene deformata. Il messaggio della religione è fare dell'uomo un uomo retto come lo vuole Dio. Le regole della religione sono fisse: il culto di Dio, l'amore per gli altri ed il rispetto dei loro diritti".
Secondo il Patriarca Sako la diversità delle religioni è un fenomeno culturale: "è la Volontà di Dio che ci ha creati diversi, perciò dobbiamo rispettarla, come le costituzioni delle nazioni devono rispettare tutte le religioni e mantenere la stessa distanza da tutte, perché tutti gli uomini sono uguali nonostante le loro differenze sociali, religiose e nazionali".
Della situazione attuale il Patriarca ha detto che: "c'è ignoranza e mancanza di conoscenza dello spirito essenziale della religione nella maggioranza della popolazione. Oltre a ciò l'influenza dei leader religiosi sulla mente e sui comportamenti delle persone è grande. Quando si guarda alla religione con mente chiusa si creano conflitti come quelli cui assistiamo oggi".
Sulla sofferenza dei cristiani Mar Sako ha affermato che: "noi cristiani siamo cittadini autentici di questo paese ma soffriamo a causa del fanatismo religioso che considera i cristiani politeisti, infedeli, crociati e stranieri. Il programma di istruzione religiosa nelle scuole contiene parole improprie incompatibili con i testi religiosi in cui per esempio si legge: "troverete i più vicini a voi nell'amore in coloro che si dicono cristiani" (Corano). Noi soffriamo per la discriminazione di alcune leggi come quella dello Stato Personale, e ciò nonostante esista una forte correlazione tra le religioni. Il Cristianesimo è la via dell'amore e l'Islam è la via della misericordia, e malgrado siano entrambi dedicati, in un modo o nell'altro, all'amore, al bene ed alla pace, la pratica quotidiana non è coerente con questi valori".
Alla fine del suo discorso Mar Sako ha presentato alcune proposte: "suggerisco che il discorso religioso insista sulla difesa dei diritti e della dignità dell'uomo, e non sul sacrificare l'uomo come sta accadendo. Suggerisco inoltre di affermare i valori comuni di libertà, cittadinanza, diversità, dignità  umana e giustizia sociale. L'Islam moderato ha bisogno di una rivoluzione per salvarsi dai fondamentalisti, perché sia una forza che spinge per la pace nella regione, non un'arma per alimentare i conflitti. Si deve cambiare il programma di istruzione per quanto riguarda il cristianesimo e le altre religioni che devono essere trattate così come sono vissute e comprese dai loro fedeli e non in modo deformato. Speriamo che le voci moderate nell'Islam, che sono per altro la maggioranza, si alzino per promuovere la convivenza ed il rifiuto della violenza".