"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

24 aprile 2013

Nella festa di San Giorgio, la Chiesa irakena celebra papa Francesco e la missione

di p. Albert Zarazeer, responsabile delle comunicazioni del Patriarcato Caldeo

Vescovi, sacerdoti, religiose, consacrati e decine di fedeli hanno gremito la parrocchia di San Giorgio, a Baghdad, per le celebrazioni in programma ieri e dedicate al patrono di Papa Francesco, del nunzio apostolico in Iraq e Giordania e del suo segretario. Una celebrazione che ha rilanciato il compito missionario della Chiesa e l'importanza delle vocazioni, anche e soprattutto in una terra dove la minoranza cristiana è vittima di persecuzioni.
Alla messa presieduta dal Patriarca Caldeo Sua Beatitudine Mar Louis Raphael I Sako, hanno preso parte il rappresentante pontificio mons. Giorgio Lingua, l'ausiliare caldeo di Baghdad mons. Shlemon Warduni, il vescovo dei latini mons. Jean Sleiman, assieme a mons. Emmanuel Dabbaghian, della Chiesa armena e mons. Marc Stenger, presidente di "Pax Christi" Francia.
Prima dell'inizio delle celebrazioni mons. Stenger - in visita in questi giorni in Iraq per portare la solidarietà della popolazione francese - ha sottolineato l'importanza "del dialogo e della riconciliazione" nel Paese. Egli ha confermato la volontà dei membri di "Pax Christi" di cooperare per la concordia e per lo sviluppo dell'Iraq.
Durante il discorso che ha seguito la lettura del Vangelo, Sua Beatitudine Mar Louis Raphael I Sako ha insistito sull'importanza "delle vocazioni sacerdotali" e della presenza dei "consacrati, perché il futuro della Chiesa in Iraq" dipende (anche) da loro. Il Patriarca caldeo ha quindi invitato tutti presenti a pregare per Papa Francesco e per il nunzio apostolico "che portano entrambi il nome di Giorgio" e per il patriarca Emmanuel Delly III che, nei giorni scorsi, "ha celebrato il cinquantesimo anniversario della sua ordinazione vescovile".
La ricorrenza di San Giorgio, in cui si è festeggiato l'onomastico di Papa Francesco (Jorge Mario Bergoglio) e del nunzio apostolico, è diventa così occasione per rilanciare il compito missionario della Chiesa e l'importanza delle vocazioni. Difatti nella sua omelia mons. Lingua ha ripreso le parole del pontefice ai sacerdoti della diocesi di Roma, incoraggiati a "non dimenticare le sofferenze dei poveri e degli emarginati". Il prelato ha aggiunto: "Voi in Iraq avete una missione speciale... portare Cristo agli altri" attraverso le vocazioni e la dedizione completa della propria vita a Gesù.
Nel contesto delle celebrazioni, la parrocchia ha organizzato una mostra con opere di artisti cristiani che parlano della realtà irakena e delle speranze della popolazione. In precedenza p. Ghadeer, carmelitano a Baghdad, ha approfondito il tema dell'identità cristiana in Medio oriente e della sua crisi. Il sacerdote ha parlato delle sfide dei cristiani nella regione (scontri politici, migrazione e libertà religiosa), della testimonianza di Cristo attraverso la formazione del clero e il recupero degli insegnamenti del Concilio Vaticano II, del seguire la strada indicata da Gesù ai discepoli attraverso il racconto di Giovanni sulla pesca miracolosa.