"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

23 luglio 2012

Ponte aereo per rimpatriare gli iracheni dalla Siria. Di nuovo profughi, questa volta in patria.

By Baghdadhope*

10 aerei partiranno da Baghdad per cercare di riportare in Iraq il maggior numero possibile di iracheni che vivono o si sono rifugiati in Siria. 
Questa decisione, comunicata dal portavoce del governo iracheno, Osama Al Nujaifi, segue l'arrivo di 8 aerei provenienti dalla Siria a Baghdad e la conseguente decisione del parlamento di facilitare l'evacuazione dei propri cittadini dal paese coordinando, come comunicato dal portavoce del governo iracheno, Ali Al Dabbagh, con l'ambasciata irachena in Siria agevolazioni nel disbrigo delle pratiche burocratiche necessarie allo scopo.    
Tra le migliaia di iracheni in pericolo per l'esplosiva situazione siriana moltissimi sono i cristiani e molti tra essi, come riferisce la TV Ishtar, risulterebbero bloccati alla frontiera tra Siria ed Iraq in attesa di poter fare ritorno nel paese al quale erano fuggiti negli scorsi anni alla ricerca di sicurezza ma nel quale, come affermato in un'intervista a Radio Free Iraq da Liqaa Wardi, a capo della commissione parlamentare per gli sfollati non è ancora stato approntato un piano di accoglienza. 
Una situazione tragica quindi che colpisce chi è già fuggito dalle violenza e  che non mancherà di creare altro disagio viste le difficoltà che queste persone dovranno affrontare per ricominciare la loro vita per l'ennesima volta senza più una casa, senza prospettive di lavoro ed in un paese che, pur essendo ormai uscito dalle cronache, è tutt'altro che pacificato come gli attentati degli ultimi giorni confermano.