"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

14 dicembre 2011

Cristiano rapito ad Erbil.

By Baghdadhope*
fonte delle notizie: Ankawa.com

Si sono svolti stamani a Mosul i funerali di Adnan Elia Jakmakji, di 34 anni, e di sua moglie Raghad al Tawil, di 25 anni, uccisi ieri in un agguato a Mosul. All'attacco a colpi di armi da fuoco rivolti verso l'auto della coppia che stava rientrando a casa dopo il lavoro nel negozio di cui erano proprietari sono sopravvisssuti, anche se feriti, i due figli di 3 anni e 9 mesi.
Questo ultimo crimine ha senza dubbio preoccupato la comunità cristiana di Mosul che, secondo informazioni riservate pubblicate dal sito Ankawa.com, sarebbe nel mirino di ignoti attentatori pronti a colpire le chiese delle città in occasione delle prossime festività natalizie ed all'arrivo del nuovo anno.
Minacce dirette alla comunità cristiana di Mosul negate dal comandante di polizia della provincia di Ninive, il Maggior Generale Yassim Al Ta'i, che ha comunque dichiarato di aver allertato tutte le forze di sicurezza e di aver predisposto posti di blocco all'entrata delle strade e dei quartieri dove si trovano le abitazioni dei cristiani e le chiese.
Dopo gli attacchi ai negozi di proprietà dei cristiani avvenuti nella cittadina di Zakho, all'estremo nord dell'Iraq, dove raramente la comunità cristiana era stata fatta oggetto di violenza in passato, e l'orrendo omicidio a sangue freddo di Mosul, la serenità che il Natale dovrebbe portare in tutte le case del mondo appare sempre più un miraggio per gli iracheni di fede cristiana. Anche ad Erbil, la cittadina dove a migliaia essi hanno trovato rifugio dalle violenze che li colpivano nelle altre parti del paese, il Natale non sarà tranquillo. A due giorni fa risale infatti il rapimento di un giovane, Sarmad Salah Boutrous, per la cui liberazione è stata chiesta alla famiglia la somma di mezzo milione di dollari.
Il giovane che lavorava in un negozio di tendaggi ad Ankawa sembra sia stato attirato in un tranello che si è concluso con il suo sequestro da una coppia che parlava arabo (Erbil si trova in una zona abitata da una maggioranza curdofona) e che ha raccontato di venire dall'estero, di aver da poco comprato una casa ad Erbil.